
Amazon Prime Day 2025: perché partecipare e a cosa prestare attenzione
giu 30
8 minuti di lettura
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Qualche giorno fa Amazon ha annunciato il suo nuovo Prime Day 2025, l’evento annuale di offerte estive che il marketplace ha ora confermato, pur con qualche novità rispetto al passato.
Cominciamo subito dalla più evidente: la durata del Prime Day 2025 raddoppia passando da 2 a 4 giorni, con inizio nella giornata di martedì 8 luglio (la fine è prevista per venerdì 11 luglio). Non è escluso che, come avvenuto nella scorsa edizione, il Prime Day possa essere anticipato da una giornata di sconti anticipati e, dunque, da qualche lancio promozionale il lunedì 7 luglio.
Ma perché, per i seller, il Prime Day è così importante? E a cosa devi prestare attenzione prima di entrare nel periodo delle offerte promozionali?
Ho cercato di riassumere qualche utile spunto nelle prossime righe. Per saperne di più e sottopormi la tua situazione, puoi sempre contattarmi privatamente.
Indice
I numeri del Prime Day
Considerata anche la maggiore portata temporale, è lecito immaginare che Amazon voglia superare i risultati record dello scorso anno, quando il Prime Day fu celebrato come il più grande evento di shopping di sempre per il colosso dell’e-commerce.
In particolare, l’evento 2024 ha permesso ai partner di vendita di Amazon di vendere più di 200 milioni di prodotti a livello globale, per un fatturato complessivo pari a 14,2 miliardi di dollari, in incremento dell’11% rispetto al 2023. Quasi un acquisto su due è stato effettuato da dispositivi mobili, con le vendite di smartphone cresciute del 18% su base annua.
Numeri che, per quanto considerevoli, è ben probabile che saranno ulteriormente superati nell’edizione di quest’anno, grazie anche alla crescente attenzione mediatica dell’evento.
Prime Day: perché è importante partecipare
I pochi numeri condivisi qualche riga fa dovrebbero lasciare intuire quanto possa essere importante per i seller prendere parte a questo evento.
Certo, partecipare al Prime Day non è certo un obbligo. E, in alcuni casi, potrebbe addirittura essere controproducente.
Non anticipo, però, troppe conclusioni. Piuttosto, vediamo insieme i sei principali motivi per cui per la maggior parte dei venditori sarà molto importante essere presenti con piena consapevolezza al Prime Day:
Visibilità: è il primo grande vantaggio di prendere parte al Prime Day. Trattandosi del principale evento promozionale per Amazon, il traffico attirato sulla piattaforma è davvero notevole. Sarebbe impossibile, per un singolo seller, mettere in campo una simile potenza di marketing!
Vendite: il Prime Day è il momento dell’anno in cui il volume delle transazioni raggiunge i livelli più alti. Anche se i margini sono più ridotti a causa delle promozioni, il volume di vendita può compensare le riduzioni del margine unitario.
Ranking: concentrare le vendite in pochi giorni significa dare un boost al ranking organico dei prodotti negli algoritmi di Amazon. Insomma, un prodotto che vende molto bene durante il Prime Day è probabile che continuerà a beneficiare di un migliore posizionamento nei risultati di ricerca anche nei mesi successivi.
Nuovi clienti: con il Prime Day molti consumatori entrano in contatto con un nuovo brand per la prima volta. Partecipare a questo evento significa dunque farsi conoscere da clienti che potrebbero in futuro diventare fedeli al proprio marchio e ai propri prodotti.
Competitività: essere presenti al Prime Day significa anche difendere il proprio posizionamento. Se infatti i tuoi concorrenti partecipano all’evento e tu no, rischi di perdere quote di mercato e visibilità proprio nel momento di maggiore traffico dell’anno.
Raccolta dati: l’alto volume di vendite concentrate nel Prime Day permette ai seller di reperire dati preziosi sui comportamenti di acquisto e sulle preferenze dei clienti, da sfruttare per le future strategie di marketing.
Insomma, allora partecipare al Prime Day è sempre consigliato?
Diciamo di no, ma lo è in buona parte dei casi e, tra questi, anche nelle situazioni in cui i margini diventano molto ridotti o addirittura nulli (andando cioè a puntare sul break even point).
Ricordo che durante il Prime Day abbiamo un aumento di vendite che statisticamente va dal 2x al 5x, e che questo significa che è un’occasione davvero fondamentale per poter migliorare il proprio posizionamento, oppure consolidarlo o difendersi dai competitor.
Un altro aspetto che ti invito a considerare è che il tasso di conversione in questi eventi è notevolmente maggiore: tutti aspettano il Prime day per acquistare e ciò significa che anche se i tuoi margini saranno compressi dagli sconti e dalle ads, potresti comunque essere in utile e generare un risultato più soddisfacente rispetto al non partecipare. Aziende come Anker (3 miliardi di dollari di fatturato nel 2024) registrano il 30% del fatturato del trimestre solo durante il Prime Day.
Ecco perché ritengo molto importante partecipare e perché lo ritengo anche a discapito di una marginalità ridotta rispetto a quella registrata solitamente.
I benefici che derivano da una mole così elevata di vendite su Amazon devono dunque essere giudicati in modo organico e complessivo, focalizzando la propria attenzione sugli effetti di medio/lungo termine e non solo valutando quelli delle singole giornate.
Lo ribadisco - non voglio essere frainteso: il margine è determinante. Se non c’è margine, non c’è impresa. Tuttavia, il margine non deve essere né l’unico né il principale parametro da monitorare in questi eventi.
Piuttosto, ci sono altre situazioni che il seller dovrebbe considerare con grande attenzione e dalla cui analisi potrebbe dipendere la scelta o meno di partecipare al Prime Day.
In alcuni casi, infatti, il venditore potrebbe non avere una grande convenienza nel prendere parte all’evento. Penso, per esempio, a quei venditori che:
hanno problemi di scorte e, tipicamente, hanno scorte insufficienti per sostenere un picco di vendite, con la conseguenza di rimanere senza inventario e danneggiare così il proprio account con stockout durante l’evento più importante dell’anno;
hanno prodotti stagionali non allineati temporalmente, come ad esempio può avvenire con la vendita di prodotti natalizi, durante l’evento promozionale estivo (partecipare potrebbe dunque non avere molto senso commerciale);
vendono prodotti premium e, per ragioni di brand positioning, potrebbero dunque non avere alcuna utilità nel partecipare a vendite scontate, che potrebbero danneggiare la percezione del valore del proprio marchio;
hanno risorse limitate, insufficienti per fronteggiare tempo, energie e budget pubblicitario aggiuntivo richiesto dal Prime Day;
hanno una strategia di lungo termine che richiede di mantenere prezzi stabili tutto l’anno.

Quanto costa partecipare
Nella valutazione di convenienza a partecipare a Prime Day 2025 il seller dovrebbe considerare anche i costi extra di partecipazione che vengono previsti da Amazon per i periodi di massima attività quali Prime Day, Festa delle offerte Prime, Black Friday e Cyber Monday.
In questi periodi di calendario, infatti, il seller che vuole lanciare delle offerte promozionali subirà l’applicazione di un costo maggiorato.
Per il Prime Day nel mercato italiano, viene addebitato un importo fisso, indipendentemente dalla performance dell’offerta, pari a 80 euro per le Migliori offerte e a 40 euro per le Offerte lampo. Negli altri mercati le fee applicate sono differenti, di conseguenza verifica la policy locale prima di procedere con le offerte.
Ci sono poi delle commissioni giornaliere che vengono sempre addebitate, anche se l’offerta promozionale non ha generato alcuna vendita e poi la classica referral fee del 15% che viene calcolata in base al prezzo pagato dal cliente.
Ai costi di partecipazione occorre poi considerare quelli legati alle scelte promozionali che il venditore potrebbe adottare come, lo sconto da applicare al prodotto perché sia eligibile per il Prime oppure l’applicazione di eventuali coupon, che personalmente, sconsigliamo di cumulare in caso di partecipazione all’evento.
Inoltre tieni in considerazione di incrementare il budget PPC durante il Prime Day (la concorrenza e i costi per click tendono ad essere più alti), così come attivare delle campagne di marketing esterno (social media, influencer marketing e non solo) per promuovere in anticipo le promozioni Prime Day.
Insomma, oneri aggiuntivi rispetto all’ordinario, che sarebbe opportuno considerare con piena consapevolezza nel proprio budget al fine di non andare incontro a margini insoddisfacenti, nulli o, comunque, sotto le attese.
Il funzionamento dell’algoritmo
Tutto ciò premesso, voglio anche ricordare che partecipare al Prime Day può influenzare in modo rilevante il posizionamento nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi.
L’algoritmo di Amazon ha regole ben precise per scegliere in che posizione far visualizzare i prodotti e attribuisce grande peso alla velocità con cui le offerte ricevono ordini: le maggiori vendite ottenute durante il Prime Day mandano pertanto un segnale molto positivo all’algoritmo del marketplace. L’aumento della velocità di vendita contribuisce in modo decisivo a far scalare la classifica alle offerte che possono migliorare sensibilmente, e in modo duraturo, il loro posizionamento.
Altri indicatori che durante il Prime Day giovano di un netto miglioramento, e che quindi impattano direttamente sul posizionamento presente e futuro, sono il tasso di conversione e il click-through rate (CTR). Sia il conversion rate (la percentuale di utenti che acquistano dopo aver cliccato sul listing) che il CTR (la percentuale di utenti che cliccano sul listing dopo averlo visto nei risultati) statisticamente sono molto più elevati durante i giorni promozionali, addirittura il ctr può arrivare anche al 30%.
In virtù di ciò, può essere strategicamente vantaggioso partecipare al Prime Day anche accettando margini temporaneamente ridotti, o vendendo a break even o in perdita, poiché l'incremento dei fattori indicati sopra incide su un parametro, il posizionamento, che consentirà di vendere molto di più in futuro.
Di conseguenza decidere strategicamente di affrontare una perdita presente per poter aumentare i ricavi in futuro può essere la scelta vincente.
Occorre anche tener presente la partecipazione al Prime Day anche e solo a scopo difensivo. Questo perché è molto probabile che i tuoi competitor parteciperanno all’evento acquisendo tutti i vantaggi di cui abbiamo parlato sopra. Se quindi un seller dovesse decidere di non partecipare potrebbe addirittura essere sorpassato da altri venditori o vedere aumentato il gap che lo separa da i top competitor di categoria.
Conclusioni
In questo breve approfondimento ho ricordato quanto il Prime Day 2025 possa rappresentare un'opportunità straordinaria per i seller Amazon, con una durata ora estesa a 4 giorni (8-11 luglio) che promette di superare i record dello scorso anno. I benefici della partecipazione sono evidenti: visibilità massima, crescita delle vendite, miglioramento del ranking organico, acquisizione di nuovi clienti e raccolta di dati preziosi sui comportamenti d'acquisto. Vantaggi talmente rilevanti che, in fondo, può essere coerente la partecipazione all’evento anche in condizioni di margine ridotto: come ho già avuto modo di ricordare nelle scorse righe, i benefici diretti e indiretti sono tali da compensare, il più delle volte, la compressione dei margini operativi.
Ho anche ricordato, tuttavia, che la partecipazione non è automaticamente vantaggiosa per tutti. I seller con scorte insufficienti, prodotti premium o stagionali non allineati dovrebbero valutare attentamente se l'investimento sia funzionale o meno.
Come sempre, anche in questo caso è bene ricordare come il successo dell’iniziativa per il singolo seller dipenderà dalla corretta pianificazione strategica, che a sua volta richiede una preparazione meticolosa per ottimizzare le inserzioni, gestire l'inventario, applicare sconti competitivi e garantire il supporto promozionale adeguato.
In definitiva, se è pur vero che il Prime Day rimane l'evento più importante dell'anno per Amazon, è altrettanto vero che richiede un approccio strategico e consapevole che punti a massimizzare il ritorno sull'investimento, costruendo una crescita sostenibile a lungo termine che non lasci nulla al caso.
La partecipazione inoltre non deve essere valutata esclusivamente sulla propria attività ma anche alla luce di ciò che faranno i propri competitor e quindi anche solo a scopo difensivo.
Inoltre ritengo che il margine, scopo di ogni attività imprenditoriale, non debba essere il primo parametro da valutare per decidere se partecipare o meno all’evento poiché gli ulteriori vantaggi che si possono ottenere possono influire sui ricavi e, quindi anche sull’utile, nel medio e lungo periodo.
Attenzione, con questo non voglio dire che il margine non sia importante, ma solo che non deve essere il primo parametro da valutare per decidere se partecipare o meno a questi eventi. Certamente non può essere l’unico.
Vuoi saperne di più? Puoi contattarmi a questi recapiti per parlare con me e il mio team!
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